mercoledì 12 ottobre 2011





E R A C L I T O




1.0 
Ascoltando non me, ma il Logos, è saggio convenire che TUTTO E' UNO.


1.1
 Dio è giorno-notte, 
inverno-estate, guerra-pace, sazietà-fame...

1. 2
Pólemos è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dèi e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi.

1.3
L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia.


1.4
Congiungimenti sono intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno e dall'uno tutte le cose
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2.0 
Di questo Logos che è sempre gli uomini non hanno intelligenza, sia prima di averlo ascoltato sia subito dopo averlo ascoltato (...)  agli uomini rimane celato ciò che fanno da svegli, allo stesso modo che non sono coscienti di ciò che fanno dormendo.


2.1
Bisogna dunque seguire ciò è comune. Ma pur essendo questo Logos comune, la maggior parte degli uomini vive come se avesse un propria e particolare saggezza.


2.1.1
È necessario che coloro che parlano adoperndo la mente si basino su ciò che è comune a tutti, come la città sulla legge, ed in modo ancora più saldo. 


2.2 
Da questo lógos, con il quale soprattutto sono continuamente in rapporto e che governa tutte le cose, essi discordano e le cose in cui ogni giorno si imbattono le considerano estranee


2.3
Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde: armonia contrastante, come quella dell'arco e della lira.


2.4
 La natura delle cose ama nascondersi


2.5
L'armonia nascosta vale di più di quella che appare

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3.0 
Quest'ordine, che è identico per tutte le cose, non lo fece nessuno degli Dei né gli uomini, ma era sempre ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che secondo misura si accende e secondo misura si spegne.





3.1 
Nello stesso fiume non è 
possibile scendere due volte


3.2
Le cose fredde si riscaldano, il caldo si raffredda, l'umido si dissecca, il riarso si inumidisce

18 commenti:

  1. 1.0-1.1
    Questo pensiero si collega alla correlatività degli opposti, infatti non ci può essere un'unica realtà se non grazie alla correlazione di questi ultimi. Il giorno c'è in relazione alla notte e così via... Eraclito afferma che l'identità, per l'appunto, è data dalla differenza.

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  2. 3.1
    Con l'immagine del fiume Eraclito rappresenta il suo modo di intendere la realtà come dinamismo,infatti l' acqua che scorre in quello che noi consideriamo lo stesso fiume è sempre diversa,come l' essere che è costituito da un continuo divenire.

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  3. 3.2
    In questo frammento Eraclito torna sul concetto di polemos,per indicare che gli opposti non costituiscono realtà distinte ma si susseguono dando esempio di come la natura sia un continuo divenire.

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  4. 1.2
    In questo frammento è necessario considerare la guerra come una pura metafora, infatti secondo Eraclito nel conflitto, ovvero nella tensione tra gli opposti (come lo sono in questo caso libertà e schiavitù) si definisce la collocazione di ogni cosa all'interno della realtà.

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  5. 1.0-1.1
    In questi frammenti Eraclito afferma che identità e differenza sono inseparabili:l'identità di un elemento,infatti, deve la sua stessa identità alla differenza dall'altro (A è A in quanto diversa da B e così via)

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  6. 1.3
    In questo frammento Eraclito sviluppa il tema dell'armonia che governa il tutto attraverso il conflitto. Egli crede cioè che l'incessante movimento dell'unità si realizzi come armonia, nella quale ogni cosa acquista la propria identità in relazione al suo opposto.

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  7. 2.0
    Eraclito dice che noi, quando siamo svegli, viviamo in un'illusione proprio come quando dormiamo. Di notte, infatti, viviamo nell'apparenza che il sogno sia realtà perchè non siamo in grado di controllarlo, e quando siamo svegli allo stesso modo abbiamo una visione della realtà che è valutata dal nostro personale punto di vista. Eraclito vuole farci capire che sbagliamo nel pensare che la realtà che noi, come persone singole,viviamo, sia quella vissuta poi da tutti gli altri.

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  8. 3.0
    Secondo Eraclito il simbolo del divenire cosmico e della legge che lo governa è il fuoco. Qui ci descrive un'eternità in perenne movimento, la quale attraversa cicli ("regolarmente si accende e si spegne") risultando non fluida.

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  9. 2.5. Per Eraclito l'armonia è l'equilibrio universale nascosto sotto al caotico turbine di mutamenti che noi percepiamo. Questa armonia di fondo, che è invisibile ai nostri occhi è molto più bella di quella che possiamo vedere, perché è unità e tensione degli opposti e quindi proprio in merito alla teoria degli opposti è più completa dell'armonia che è visibile agli occhi umani.

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  10. 1.3 Con questa affermazione, Eràclito vuole farci intendere che gli opposti creano armonia e che non possono stare l'uno senza l'altro (ad esempio se non ci fosse la fame, non ci sarebbe nemmeno la sazietà; se non ci fosse il caldo, non ci sarebbe nemmeno il freddo); quindi secondo lui ogni cosa esiste perchè ha un suo opposto, e non potrebbe esistere se il suo opposto non ci fosse.

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  11. 3.2 Eràclito, in questo frammento, si rifà alla correlatività degli opposti e, in poche parole, afferma che gli opposti si alternano, creando così armonia.

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  12. 2.4 la natura delle cose ama nascondersi.
    Secondo Eraclito la vera natura delle cose non è quella che ci appare, quella che percepiamo attraverso i sensi, bensì esiste un'unità di fondo in cui la diversità non è presente e tutte le cose sono uguali tra loro. A questo Eraclito da il nome di logos che esprime l'unità come pienezza dell'essere che si nasconde dietro la molteplicità delle cose che divengono.

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  13. 1.2 Pólemos è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dèi e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi.

    Eraclito in questo commento paragona la guerra a una tensione tra gli opposti, la quale alla fine decide chi tra i due è il vinto e chi il vincitore. La guerra viene usata come metafora la quale definisce la collocazione di ogni cosa all'interno della realtà.

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  14. 1.1 Questa è la teoria degli opposti. Eraclito li mette in relazione tra di loro e dice che uno non può esistere senza l'altro: se non ci fosse il giorno non ci sarebbe neanche la notte, se non ci foose la guerra non ci sarebbe nemmeno la pace,...

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  15. 3.1)pantarei. tutto scorre, anche a distanza di un secondo la realtà cambia. la vita è un pieno scorrere di tutto.

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  16. 2.4)la natura delle cose ama nasconedersi, l'uomo non si rende conto secondo Eraclito che la realtà delle cose non è universale ma differenziata nei singoli individui.

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  17. 2.5 "L'armonia nascosta vale più di quello che appare". La parvenza è ciò che non è. Come dice un noto proverbio "l'apparenza inganna", non possiamo sapere com'è caratterialmente. L'armonia interiore la si percepisce con il cuore, non con gli occhi!!! :-D

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  18. 2.0
    Con questo frammento si vuole sottolineare l'ignoranza del lògos che si minifesta nella figura dell'uomo sognatore. Egli sogna, si sveglia e pensa di vivere la realtà, ma in vero non si accorge che la realtà percepita è soltanto l'illusione continua del sogno; la singola realtà viene percepita come realtà comune.

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